Globalizzazione tra politica e business.

Tra i fenomeni che influenzano la cultura, considerata ad oggi un “bene materiale” - perché capace di costruire sviluppi economici - c’è senz’altro la Globalizzazione. Oggi voglio raccontarvi di questo fenomeno e di come incide tra politica e business.

Sentiamo continuamente parlare di Globalizzazione.
Ma cosa si intende per globalizzazione e quali sono i suoi effetti? Riassumiamo qui i principali:

  • La formazione di un mercato finanziario globale
  • L’aumento della produzione e diffusione delle nuove tecnologie per lo scambio di beni e servizi
  • Una maggiore competitività economica
  • Lo sviluppo dell'informazione
  • Una crescente omogeneità culturale
  • La perdita di rilevanza del sistema nazionale come punto di riferimento nello scenario economico e politico nel nuovo contesto globale.

Una delle conseguenze della globalizzazione è che gli eventi - di natura politica, economica, sociale o culturale - che accadono in un Paese possono influenzare le decisioni strategiche di società situate in qualunque parte del mondo. Si pensi all’elezione del Presidente degli Stati Uniti e dei risvolti nel commercio internazionale. Oppure all’insorgenza di una guerra civile, che impatta in maniera rilevante le imprese che esportano in quella zona.

O ancora, all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e delle implicazioni per tutti gli Stati membri dell’UE (e non solo).

Insomma, la globalizzazione ha creato una rete in cui Stati, imprese e società sono fortemente interconnessi.

Esempi degli effetti della Globalizzazione

Uno dei casi in cui si sono visti gli effetti di questo fenomeno è nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale: quando l’indebitamento con l’America, da parte di alcuni dei Paesi usciti sconfitti dal primo conflitto mondiale, ha causato il crollo finanziario del 1929. L’evento ha determinato una crisi economica globale nota come la Grande Depressione.

Non dissimile la crisi finanziaria dei mutui subprime, nel 2008, che ha condizionato non solo il settore bancario nel suo complesso, ma intere nazioni. Il risultato? Riduzione del reddito e dell’occupazione, restrizione del credito bancario a famiglie ed imprese, effetti negativi sui consumi, fallimento di aziende, riduzione del commercio mondiale.

Tuttavia è importante sapere che gli esempi delle interdipendenze risultanti dalla globalizzazione non si riducono al settore finanziario. La possibilità di spostare la produzione di aziende italiane in Paesi in cui la manodopera costa meno, consente alle imprese di avere maggiori profitti. Ma, al tempo stesso, sottrae posti di lavoro agli italiani. E, quale effetto ulteriore, crea posti di lavoro per i cittadini di altri Paesi, che faranno girare l’economia locale e nazionale.

Vi sarete chiesti se la globalizzazione dell’economia influenza anche la globalizzazione culturale? Assolutamente Si, tanto che in alcuni settori della scienza sociale si è affermato il termine Mcdonalizzazione coniato dal sociologo Ritzer. Tale teoria indica il fenomeno attraverso il quale le culture locali vengono sradicate e sostituite dai simboli del consumismo provenienti dal design e dalla pubblicità, come ad esempio il simbolo della Mc Donald, appunto.

Tra gli aspetti più importanti del fenomeno della Globalizzazione c’è senz’altro il fatto che è molto più semplice muoversi in un mondo globalizzato, perché ha facilitato e velocizzato i rapporti commerciali tra le aziende.

Da General Manager posso confermarvi che oggi è possibile incontrare un cliente che risiede in un altro Paese, stipulare partnership commerciali, espandere l’offerta dei propri prodotti e servizi in un nuovo mercato grazie soprattutto all’esistenza di un mondo interconnesso.

E allora, in questo contesto, che ruolo gioca la politica e in che modo influenza le scelte di business?

La politica gioca un ruolo fondamentale nella creazione di un mercato concorrenziale, a tutela delle imprese; nella creazione di procedure che rendano agevole, per gli imprenditori, gestire la propria azienda; nell’incentivare la creazione e lo sviluppo di nuove imprese; nell’influenzare la scelta delle grandi multinazionali di fare di quel Paese un punto nevralgico del proprio business.

Risulta chiaro, dunque, in che modo le scelte di business - spostare la produzione della propria azienda, impostare determinati rapporti di cooperazione e scambio, espandersi in un nuovo mercato - siano fortemente influenzate dalle scelte politiche di un Paese. Lo stesso problema dei “cervelli in fuga”, non è forse il risultato di quelle scelte politiche che hanno portato ad un alto tasso di disoccupazione, alla quasi totale inesistenza di incentivi alle piccole imprese, al regime fiscale cui sono sottoposti i lavoratori in Italia?

Tuttavia non tutti ritengono positivi gli effetti di questo processo, primi fra tutti i no global. La critica principale del movimento va alle multinazionali considerate così potenti da condizionare le scelte dei singoli governi verso politiche non sostenibili da un punto di vista ambientale ed energetico, imperialiste, non rispettose delle peculiarità locali, e dannose per le condizioni dei lavoratori.

E tu cosa ne pensi del fenomeno della Globalizzazione?
Quali sono ad oggi, in questo mondo che cambia alla velocità della luce, le sfide e le opportunità da sfruttare nella politica e business legati alla Globalizzazione?